Facciata e ingresso del Complesso Monumentale Vincenziano (Casa della Missione, ai Vergini) attraverso la quale si accede alla chiesa di San Vincenzo de’ Paoli.
Ampolla contenente il sangue di San Gennaro, Patrono di Napoli, ritrovata nel 2016 durante il ripristino e la sistemazione della Cappella delle Reliquie all’interno del Complesso Vincenziano.

Come raggiungere il Complesso Monumentale Vincenziano

Complesso Monumentale Vincenziano

CASA DELLA MISSIONE DI SAN VINCENZO DE’ PAOLI

Struttura settecentesca ricca di testimonianze archeologiche, spirituali, architettoniche e storiche, si è sviluppata nell’ antica area sacra delle sepolture greco-romane.

Il Complesso Monumentale Vincenziano (detto anche Casa/Chiesa della Missione o dei Vergini) è Casa dei Padri Missionari Vincenziani. Identificato e chiamato da alcuni Convento o Monastero dei Padri Vincenziani, attribuzione errata vista la grande differenza che esiste tra gli ordini religiosi conventuali e mendicanti e quelli di vita attiva come i Vincenziani la cui formula è una società di vita apostolica.

I visitatori possono contemplare le sue bellezze nel cuore pulsante del Borgo Vergini di Napoli, tappa suggestiva dell’antica Neapolis fuori le mura, ricca di testimonianze archeologiche, spirituali, architettoniche e storiche.

Nasce nel 1669, nell’antico Borgo Vergini di Napoli sui resti del convento trecentesco dei Padri Crociferi, ordine ospedaliero di origine medievale, le cui vestigia sono ancora riconoscibili nell’antica cripta. Il primo missionario vincenziano ad arrivare a Napoli nel 1668 fu Cosimo Galilei, nipote diretto di Galileo Galilei. Cosimo, primo superiore della nuova Casa Missionaria, era custode delle carte e dei manoscritti del “Galileo”.

Facoltose donazioni della nobiltà napoletana, lungo il 1700, permisero ai Missionari Vincenziani di usufruire delle maestranze migliori e di architetti di spicco come Michelangelo Giustiniani e Luigi Vanvitelli. Per conseguire la propria missione di evangelizzazione, i Padri arricchirono il proprio patrimonio spirituale con molteplici reliquie di martiri, realizzando una Cappella apposita per la loro custodia.

Nel grande Refettorio, la grande tela “La Cena di Gesù dal ricco fariseo”, del pittore napoletano Gerolamo Cenatiempo (1741), accompagna i pasti degli ospiti, ammonendo sulla necessità di lasciarsi raggiungere dagli esclusi.

La Cappella delle Reliquie, di architettura vanvitelliana, è stata aperta al pubblico, per la prima volta, il 25 settembre 2016. In quell’occasione è stata resa nota e visibile un’altra ampolla con il sangue di San Gennaro, patrono della città partenopea. L’ampolla è la terza ufficialmente certificata, infatti al momento del suo ritrovamento era corredata di un documento d’epoca, un’autentica del Vescovo di Ferentino datata 1793, in cui viene specificata la donazione ai Padri della Congregazione della Missione di Napoli.

Al suo interno reperti dal forte valore spirituale: reliquie di Santi martiri, conservate in ostensori di legno intagliato e dorato, usate dai Padri lungo il corso dei secoli durante le missioni al popolo e gli esercizi spirituali; il misterioso Quadro dell’anima dannata, giunto da Firenze nel 1700; reliquie di Santi vincenziani, passati per la Casa della Missione; accessori liturgici e paramenti sacri di fattura ottocentesca napoletana.

Oltre alla Cappella delle Reliquie, fanno parte del Complesso Monumentale Vincenziano anche la Cripta medievale (dove sono visibili le murature medievali del convento dei Crociferi) sotto la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli.

Nella Sala dell’Assunta si impone una luminosa tela di Santolo Cirillo con l’ Assunzione della Vegine (1733), attualmente viene utilizzata anche per concerti, convegni ed eventi.

Nel grande Refettorio, la grande tela La Cena di Gesù dal ricco fariseo, del pittore napoletano Gerolamo Cenatiempo (1741), accompagna i pasti degli ospiti, ammonendo sulla necessità di lasciarsi raggiungere dagli esclusi.

La tela d’altare con San Vincenzo de’ Paoli in gloria, opera di Francesco De Mura

La luminosa Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli opera di Luigi Vanvitelli così come i corridoi del piano terra, conserva alcune tele di pregio come il San Vincenzo de’ Paoli in gloria di Francesco De Mura sull’altare maggiore. Nella chiesa, sopra il grande portale d’ingresso è situato il vano dell’organo, in radica di noce, di manifattura napoletana del ‘700, ennesimo dono della duchessa di Sant’Elia, il cui intradosso è segnato da una grande conchiglia.

Nel Complesso Monumentale Vincenziano è possibile effettuare sopralluoghi previo appuntamento per organizzare visite, eventi, convegni, concerti e manifestazioni in linea con il decoro della casa.

Lungo il percorso di visita, curato dall’Associazione Getta la rete, è possibile visitare la Cripta medievale, la Sala dell’Assunta, il Refettorio settecentesco, la Chiesa vanvitelliana e i suoi corridoi, oltre alla suggestiva Cappella delle Reliquie che, insieme a numerose reliquie di Santi martiri e vincenziani, custodisce il misterioso Quadro dell’anima dannata e una inedita ampolla del sangue di san Gennaro, patrono della città partenopea. È Casa dei Padri Missionari Vincenziani.