Ipogeo dei Togati. Due figure togate scolpite in altorilievo nel banco tufaceo di cui restano gli arti inferiori. In basso l’accenno di una pantera, felino dionisiaco.

Necropoli ellenistica di Neapolis

A nord delle antiche mura della città, lungo la via che dall’attuale porta s’inerpicava sul fianco delle colline raggiungendo la sommità di Capodimonte, si estende la straordinaria Necropoli Ellenistica di Neapolis, sepolta dalle alluvioni nel corso dei secoli.
I monumenti, intagliati nel banco tufaceo, caratterizzati da splendidi prospetti, richiamano potentemente architetture di ambito macedone. La raffinatezza degli affreschi testimonia il prestigio delle famiglie aristocratiche del IV sec. a.C., costituendo un’autorevole sottolineatura dell’identità greca nella quale Napoli si riconosce.
Celanapoli è un’associazione culturale impegnata nel recupero, valorizzazione e fruizione di questa importante realtà storico-archeologica.

Napoli è una città straordinaria, che conserva nelle preesistenze celate dal sottosuolo e nelle tracce del suo tessuto urbano, vestigia che forniscono la cifra di una stratificazione storico-artistico-culturale eccezionale. Questo il motivo per cui l’UNESCO nel 1995 ha inserito il centro storico di Napoli nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nella perimetrazione del centro storico sono compresi il Borgo dei Vergini e la Sanità.
L’area in esame, sin dal IV sec. a. C., fu destinata a necropoli dapprima con l’escavazione di tombe a camera (Via dei Cristallini, Vico Traetta, Via Santa Maria Antesaecula), successivamente con la realizzazione di complessi cimiteriali catacombali (San Gennaro, San Gaudioso, San Severo), infine con la destinazione di un’immensa cava ad ossario (Le Fontanelle).
Nel contesto descritto, gli Ipogei Funerari Ellenistici costituiscono un superbo utilizzo del sottosuolo, testimoniando con la propria monumentalità la straordinaria impronta greca e rappresentando la cultura nella quale si riconosceva la classe dominante.